IL MUSEO DELLA COSA
Se dovessi progettare un museo sul corno da caccia ripercorrerei le varie tappe della sua evoluzione, a partire dal suo utilizzo come strumento di richiamo durante le battute di caccia o le guerre, fino al suo utilizzo, decisamente più elegante, come strumento d'orchestra.
La prima sala la adibirei ai primi corni da caccia utilizzati nell'antichità come strumento di richiamo o come accompagnamento durante i riti religiosi, strumento particolarmente diffuso anche tra i pastori. Essi venivano direttamente ricavati da corna svuotate di buoi o tori.
Successivamente farei una stanza dedicata ai corni nell'epoca medievale, presentando non solo gli strumenti in se ma anche pagine tratte da libri dell'epoca. Come ad esempio nella figura qui sotto che rappresenta la preparazione per la caccia. In questa illustrazione del 15 secolo, Libro di caccia, i cacciatori vengono raffigurati nella preparazione dei cani.
Hanno tuniche e portano il corno. Non indossano armatura. Alcuni dei cani sono tenuti fermi e tutti portano collari.
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Arricchirei la sala con diversi dipinti ritraenti battute di caccia del periodo.
TROFEO DI CACCIA, FIRMATO DA ADRIEN DE GRYEF 17° SECOLO |
Dedicherei inoltre un'ultima sala completamente dedicata al corno nell'orchestra con la riproposizione di alcune importanti opere che hanno segnato la storia del corno nella musica, come ad esempio le opere di Mozart (K 412, K 417, K 447 e K 495). nei quali il corno riveste il ruolo di strumento principale.
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