sabato 30 novembre 2019
Step #24 - La cosa nel Cinema
LA COSA NEL CINEMA
Titolo originale: Il Signore degli Anelli (Trilogia)
Il nome del regista: Peter Jackson
L'anno di produzione: 2001-2002-2003
Nel link qui sotto è possibile visualizzare un video YouTube nel quale vengono elencati tutti i tipi di corno da caccia utilizzati dai diversi battaglioni presenti nel film con relativo suono e spezzone di film.
Scena film da YouTube: https://youtu.be/w9a2CAUlKZw
venerdì 29 novembre 2019
Step #23 - La cosa nella Letteratura
LA COSA NELLA LETTERATURA
Guillaume Apollinaire, Alcools, 1913
CORNI DA CACCIA
Nobile è la nostra storia e tragica
Come la maschera di un tiranno
Nessun dramma fortunoso o magico
Nessun particolare indifferente
rende il nostro amore patetico
E Thomas de Quincey nel bere
L'oppio veleno dolce e casto
La povera Anna andava sognando
Passiamo passiamo poichè tutto passa
Indietro io mi volterò sovente
I ricordi sono corni da caccia
Il cui clamore smuore nel vento
in lingua originale:
CORS DE CHASSE
Notre histoire est noble et tragique
Comme le masque d’un tyran
Nul drame hasardeux ou magique
Aucun détail indifférent
Ne rend notre amour pathétique
Et Thomas de Quincey buvant
L’opium poison doux et chaste
À sa pauvre Anne allait rêvant
Passons passons puisque tout passe
Je me retournerai souvent
Les souvenirs sont cors de chasse
Dont meurt le bruit parmi le vent
Guillaume Apollinaire, pseudonimo di Wilhelm Albert Włodzimierz Apollinaris de Wąż-Kostrowicki (1880 – 1918) è stato un poeta, scrittore, critico d'arte e drammaturgo francese.
Sitografia:
- https://cantierepoesia.wordpress.com/2013/01/26/corni-da-caccia/
Step #22 - La cosa nei Fumetti
LA COSA NEI FUMETTI
Fumetto: Tarzan, and the war of the buffaloes.
Il corno da caccia è presente alla pagina 28 con il nome inglese "Hunting Horn".
Step #21 - La cosa nella Musica
LA COSA NELLA MUSICA
Titolo: Happy Hunting Horn
Autore: Harold Lang
Album: Pal Joey
Testo:
VERSO:
Don’t worry, girls,
I’m only on vacation,
Not out of circulation;
Don’t worry, girls.
Don’t worry, girls,
While I still have my eyesight
You’re going to be in my sight;
Don’t worry, girls.
You never can erase
The hunter from the chase.
RITORNELLO
Sound the happy hunting horn,
There’s new game on the trail now;
We’re hunting for quail now,
Happy little hunting horn.
Play the horn but don’t play corn.
The music must be nice now,
We’re hunting for mice now,
Happy little hunting horn.
Danger’s easy to endure when
You’re out to catch a beaut;
Lie in ambush, but be sure when
You see the whites of their eyes-don’t shoot!
Play the horn from night to morn.
Just play, no matter what time,
Play, “There’ll be a hot time!”
Happy little hunt-bang! bang!-ing horn.
Link al video YouTube: https://www.youtube.com/watch?v=2H0Pu6TLHO4
Step #20 - I brevetti della cosa
I BREVETTI DELLA COSA
Titolo: "FA-FI-FA" SUPPORTER'S HORN
Inventori: Алексей Сергеевич ПРИВАЛОВСергей Алексеевич ПРИВАЛОВВадим Алексеевич ПРИВАЛО
Anno: 2012
Numero di riferimento: WO2012112077A2
Titolo: Hunting horn
Inventore: William E Beck
Anno: 1924
Numero di riferimento: US1528523A
Luogo: USA
Titolo: Hunting Horn carrying bag for the hunting practice
Anno: 1978
Numero riferimento: DE7806209U1
Luogo: Germania
Sitografia:
- https://patents.google.com/patent/WO2012112077A2/en?oq=hunting+horn
- https://patents.google.com/patent/US1528523A/en?q=hunting&q=horn&oq=hunting+horn
- https://patents.google.com/patent/DE7806209U1/en?q=hunting&q=horn&oq=hunting+horn
Step #19 - La cosa nell'Arte
LA COSA NELL'ARTE
Crivelli Angelo Maria , Natura morta con selvaggina, cani e un corno da caccia
Dimensioni tela, cm 162 × 222
Ubicazione sconosciuta
DATAZIONE
Indicazione generica sec. XVII/ XVIII
Estremi cronologici 1670 ca. - 1730 ca.
Particolarmente significativo è il dipinto qui sopra riportato perchè, oltre a rappresentare un corno come soggetto, che da anche il nome all'opera, centrali sono anche il cervo e la pratica della caccia, le quali sono due figure centrali anche del luogo da me scelto, ovvero La Palazzina di Caccia di Stupinigi.
Trophee de chasse Garde par des chiens, Adrien de Gryeff
Trophee de chasse Garde par des chiens, Adrien de Gryeff
Epoca : 17° secolo -1600
Stilw : Luigi XIV Reggenza
Lunghezza : 198cm
Altezza : 135cm
Tecnica : Olio su tela
Sitografia
- http://catalogo.fondazionezeri.unibo.it/scheda/opera/87959/Crivelli%20Angelo%20Maria%20%2C%20Natura%20morta%20con%20selvaggina%2C%20cani%20e%20un%20corno%20da%20caccia
-https://www.anticswiss.com/it/antiquariato-on-line/trofeo-di-caccia-firmato-da-adrien-de-gryef-17%C2%B0-secolo-6220
-https://www.anticswiss.com/it/antiquariato-on-line/trofeo-di-caccia-firmato-da-adrien-de-gryef-17%C2%B0-secolo-6220
Step #18 - In cucina
IN CUCINA
Ricetta: Peperoni Crono Rossi in padella
INGREDIENTI
Peperoni corno |
- 2 peperoni corno medio-grandi
- 1 spicchio d'aglio
- Sale
- Olio extra vergine d'oliva
- Peperoncino
- Opzionali: filetti di acciuga
Visto che l'oggetto intorno al quale molti dei post del mio blog ruotano è il Corno, particolarmente azzeccate mi sono sembrate le ricette che utilizzano una tipologia particolare di peperone, chiamato appunto "Peperone Corno".
Ricetta: Peperoni Corno ripieni
Peperoni Corno Ripieni |
INGREDIENTI
- 8 Peperoni corno
- 150 g Mollica di pane
- 80 g Formaggio Caciotta
- 40 g Grana padano (Grattugiato)
- 1 rametto Basilico
- q.b. Olio extravergine d'oliva
- q.b. Pane grattugiato
- 2 pizzichi Sale e Pepe
Sitografia:
mercoledì 27 novembre 2019
Step #15 - L'evoluzione futura della cosa
L'EVOLUZIONE FUTURA DELLA COSA
Pensando a quanto il Corno si sia evoluto come strumento musicale nell' Ottocento presso tutte le più grandi corti d'Europa e a come poi si sia perso interesse nello strumento, sarebbe interessante rivedere sui palchi dei più famosi concerti Pop dei nostri giorni delle strumentali che vengano suonate con un corno elettronico.
Con questa nuova concezione si potrebbe donare una seconda vita a questo strumento da orchestra, così come ha fatto la chitarra elettrica per il mondo degli strumenti a corda, replicato nell'ambito degli strumenti a fiato.
sabato 23 novembre 2019
Step #14 - La cosa come simbolo
LA COSA COME SIMBOLO
Il corno è diventato negli anni un vero e proprio simbolo della magnificenza di corte diventando motivo di vanto per le varie corti europee.
Letteralmente parlando però il tipo di corno che è diventato un vero e proprio simbolo è il corno postale, noto anche come cornetta da postiglione, utilizzato, come il nome suggerisce, dai corrieri per segnalare il loro arrivo e la loro ripartenza ai cittadini. Oltre che per il suo uso umile questo tipo di corno è anche stato integrato nell'orchestra in alcune opere di Mozart.
Lo strumento è finito per essere dunque usato come logo del servizio postale nazionale in diverse nazioni, come Svizzera, Svezia e Germania.
Logo delle Poste Svizzero |
Logo delle Poste Svezia |
|
Corno Postale |
Sitografia:
- https://it.wikipedia.org/wiki/Corno_da_caccia
- https://www.google.com/search?biw=1536&bih=722&tbm=isch&sxsrf=ACYBGNTe7cbOf454sXvvX5nUyPu-HV2m8w%3A1574548510886&sa=1&ei=HrTZXejKNYPKwAL4o6ywDQ&q=logo+poste+germania&oq=logo+poste+germania&gs_l=img.3...65716.68660..68972...3.0..0.75.693.11......0....1..gws-wiz-img.......0i8i30.zuOfz3iPSvo&ved=0ahUKEwjo0bClsoHmAhUDJVAKHfgRC9YQ4dUDCAc&uact=5#imgrc=WOIUgdWcs6orVM:
- https://www.google.com/search?biw=1536&bih=722&tbm=isch&sxsrf=ACYBGNS-iQHM2QZn0iB2DE9ul8PWnbF_iA%3A1574548429639&sa=1&ei=zbPZXcnOJtDfwALnxb3gCg&q=logo+poste+svezia&oq=logo+poste+svezia&gs_l=img.3...78616.79922..80177...0.0..0.83.401.6......0....1..gws-wiz-img.......35i39j0i19j0i8i30i19j0i8i30.LqGMqKDtSWQ&ved=0ahUKEwiJ6dH-sYHmAhXQL1AKHediD6wQ4dUDCAc&uact=5
- https://www.google.com/search?q=logo+poste+svizzera&sxsrf=ACYBGNTIZmKTuTqcIXSzRjF07M_A2CIndQ:1574548426460&source=lnms&tbm=isch&sa=X&ved=2ahUKEwiq24_9sYHmAhWOqaQKHSjyB6kQ_AUoAXoECAwQAw&biw=1536&bih=722#imgrc=kLiuODaoUtJb-M:
Step #13 - L'anatomia della cosa
L'ANATOMIA DELLA COSA
Il corno è costituito da diversi elementi tra cui: l'imboccatura (detta anche bocchino) nella quale si soffia, la cannetta dell'imboccatura nella quale va inserito il bocchino, una pompa scorrevole, la macchina, collegata al canneggio principale sulle quali sono messe le valvole che vengono azionate con le dita tramite le chiavi ed infine la campana dalla quale fuoriesce il suono.
Sitografia:
- http://www.bandadicomerio.it/corso-di-orientamento-musicale/scegli-il-tuo-strumento/il-corno/
- https://www.pinterest.it/pin/66920744443622066/
- https://www.youtube.com/watch?v=6gYnIhWRbGg (video esplicativo)
lunedì 18 novembre 2019
STEP #12 - I materiali della cosa
I MATERIALI DELLA COSA
Ottone |
Già quindi andandolo a collocare all'interno del suo gruppo di strumenti è possibile conoscere il suo materiale principale, ovvero l'ottone.
La scelta di questo materiale risiede essenzialmente nella sua facilità di lavorazione e nella sua funzione antibatterica.
Crono con avvolgimento |
Esistono altri tipi di corno, che si possono trovare nel post sulla tassonomia della cosa, che invece sono in legno, come ad esempio il caratteristico corno alpino.
Per quanto riguarda invece l'olifante, corno da caccia ricavato da una zanna di elefante, utilizzato nel Medioevo è dunque in avorio, così come il classico corno da caccia naturale ricavato anch'esso dal corno di un certo animale ed utilizzato come richiamo.
il corno oltre al materiale che in se lo costituisce può anche presentare un rivestimento detta avvolgitura che può per esempio essere in pelle o in corda per rendere migliore l'impugna
tura e non rovinarlo.
Sitografia:
http://www.tiraccontolamusica.it/2013/05/il-corno/
https://it.wikipedia.org/wiki/Olifante_(strumento_musicale)
STEP #11 - La tassonomia della cosa
LA TASSONOMIA DELLA COSA
Il corno da caccia si presenta in varie forme che ne garantiscono tonalità e sonorità diverse una dall'altra in modo da meglio risaltare ed adattarsi a diverse tipologie di impiego, oltre che aver subito un'evoluzione tecnica che nel corso del tempo ne ha migliorato il suono nelle sue singole versioni.
Il corno è uno fra i più caratteristici aerofoni, ovvero strumenti musicali a fiato, che fa parte della sottofamiglia degli ottoni a canneggio conico.
Lo strumento antico, chiamato corno naturale, non aveva valvole e poteva produrre solo gli armonici naturali.
I corni moderni sono detti invece ‘a macchina’ e hanno almeno tre valvole, da azionare con la mano sinistra, che deviano l’aria in tubature aggiuntive e permettono di produrre tutte le altezze cromatiche.
Il Corno Doppio, il più odierno e usato |
il corno singolo in Fa o in Sib a tre cilindri: più leggero e maneggevole (talvolta avvolto anche più strettamente), usato per scopi didattici o per eseguire le opere più lunghe e fisicamente impegnative (ad esempio, quelle di Richard Wagner);
il corno singolo in Fa acuto (“descant horn”) che facilita l’emissione nel registro più alto e rende più agevole l’esecuzione di repertori o brani particolari. Corni in Fa acuto vengono usati, ad esempio, per eseguire i Concerti brandeburghesi di Johann Sebastian Bach;
il corno doppio in Si♭/Fa acuto o Si♭/Mi♭ acuto
il corno triplo in Fa/Si♭/Fa acuto, uno strumento con la massima estensione e flessibilità timbrica che trova il suo limite nel peso e nella complicata costruzione e manutenzione;
il corno naturale, usato ancora da molti cornisti per eseguire repertorio antico in maniera filologica;
il Corno Viennese o “Pumpenhorn”, suonato tradizionalmente a Vienna e nelle regioni limitrofe, disegnato sul modello dei corni di fine ottocento. Si tratta di un corno semplice in Fa con una particolare macchina a pistoni.
la Tuba wagneriana, suonata generalmente dai cornisti dell’orchestra, ha una costruzione verticale, simile a quella delle tube. Ha un suono cupo e trova uso essenzialmente nelle opere del compositore tedesco che l’ha inventata;
Il Corno postale |
il mellofono è un corno in Fa acuto costruito secondo le fattezze della tromba, con la campana rivolta in avanti.
il corno postale o “cornetta da postiglione” trova rarissima applicazione musicale ma compare sovente nei simboli dei servizi postali in tutto il mondo.
Sitografia:
mercoledì 13 novembre 2019
STEP #10 - I proverbi della cosa
I PROVERBI DELLA COSA
- PROVERBIO LIGURE
"A o contadin l'è pægio sûnaghe o corno che o violin."
Al contadino è uguale suonargli il corno che il violino.
[Un ignorante non capisce la differenza tra il corno e il violino]
- PROVERBIO SARDO
"Bogai a son’e corru"
Mandare via un a persona a malo modo, al suono del corno. Ci si riferisce alla figura del banditore e al fatto cha anticamente l’allontanamento di qualcuno veniva letto dallo stesso banditore che appunto suonava anche il corno.
STEP #09 - I nomi della cosa
Il corno, strumento aerofono facente parte della categoria degli ottoni a bocchino, così come lo conosciamo noi, nasce nella seconda metà del Seicento. Prima di questa evoluzione si può parlare di corno naturale o corno da caccia: uno strumento consistente in tubi metallici ritorti e la parte finale svasata, la campana.
Il corno, viene anche chiamato corno francese anche se non ne è chiaro il motivo considerando che l'antenato dello strumento moderno, il corno naturale, non ha avuto chiare origini francesi, ma ha subito un'evoluzione un po' generalizzata in tutta Europa e veniva utilizzato prima come segnale di richiamo nelle battute di caccia e introdotto poi come strumento stabile nell'orchestra. Per questi motivi, dal 1971, l'International Horn Society ha suggerito il termine corno per antonomasia.
I dettagli del passaggio del corno francese da corno da caccia a strumento d’arte non sono indicati da nessuna parte. Quasi certamente la trasformazione avvenne in Francia il mistero però rimane, infatti sappiamo che in Inghilterra lo strumento veniva chiamato French Horn, ma allo stesso tempo il corno era molto raro in Francia e prendeva il nome di cor allemand, ovvero corno tedesco.
Inglese: Hunting horn
Tedesco: Jagdhorn
Sapgnolo: Cuerno de caza
Francese: Cor de chasse
Sitogragia:
venerdì 8 novembre 2019
step #08 - LA COSA
LE RAGIONI DELLA COSA
Corno da caccia naturale |
Infatti se inizialmente veniva utilizzato più come richiamo per comunicare durante le battute di caccia o le battaglie, negli anni assunse carattere più simbolico che pratico, e iniziò ad essere utilizzato per rituali venatori e addirittura come strumento da orchestra.
Corno da caccia da orchestra |
Tra XVII e XVIII secolo il cerimoniale venatorio aveva assunto il significato di manifesto politico del potere e della magnificenza di corte, e faceva parte dell’educazione dei giovani dell’ aristocrazia.
Infatti presso le palazzine, soprattutto se di caccia, centrali erano le bande di suonatori di corno che rappresentavano per tutte le corti europee del periodo motivo di vanto e orgoglio da esibire.
Ed è per via di questa duplice connessione, che lega il corno sia al mondo della caccia in senso più stretto, sia al suo lato più artistico e nobile, che lo ha portato ad essere simbolo della magnificenza della corte Sabauda anche al di fuori del regno, che il Corno da caccia è l'oggetto che meglio rappresenti la Palazzina di Caccia di Stupinigi, dimora legata sia all'attività venatoria che di corte.
Sitografia:
giovedì 7 novembre 2019
STEP #07 - UN FILM
UN FILM
La palazzina ha ospitato nel corso degli anni le riprese di diversi film tra i quali:
Guerra e pace |
- "Guerra e pace", film del 1956 diretto da King Vidor, tratto dall'omonimo romanzo di Lev Tolstoj
- "I banchieri di Dio", film del 2002 di Giuseppe Ferrara, tratto dall'omonimo libro curato da Mario Almerighi.
- "Prendimi l'anima", film del 2002 diretto da Roberto Faenza. Pellicola biografica ispirata alla figura della psicoanalista russa Sabina Spielrein e al suo rapporto sia terapeutico che amoroso con Jung
- Nel luglio 2016 è stata il set del film Ulysses - A dark odissey.
I banchieri di Dio |
nel Link qui sotto è possibile visionare un filmato in cui è possibile vedere le varie scene dei film girati presso la Palazzina di Caccia di Stupinigi con rimando al relativo film:
STEP #06 - IL NOME DEL LUOGO
IL NOME DEL LUOGO
Il territorio dove attualmente sorge la Palazzina era chiamato in età medioevale "Suppunicum", nome proprio di uno dei generali di Carlo Magno che rilevò la proprietà e, allora come adesso, sorgeva un piccolo castello ancora visibile vicino la Palazzina.
Una versione primitiva della Palazzina, fatta erigere da Bonifacio Solaro, venne inaugurata con il nome "Castelvecchio".
Solo dopo una serie di passaggi di proprietà che la portarono per le mani dei Savoia poi dei Pallavicino, poi all'ordine Mauriziano e poi di nuovo in mano ai Savoia, la Palazzina prese la forma che ancora oggi conserva con il nome di "Palazzina di Caccia di Stupinigi" che ben descrive lo scopo per cui venne costruita.
-Sitografia:
http://www.torinotoday.it/cronaca/stupinigi-palazzina-curiosita-leggende.html
http://www.thelightcanvas.com/stupinigi-storia-e-curiosita-di-una-palazzina-di-caccia/
#5 - IL MITO
Il Mito di Diana
La dea, essendo collegata all'immaginario della caccia, è quindi frequentemente rappresentata all'interno dei quadri presenti nelle dimore Sabaude, prima fra tutte la Palazzina di Caccia di Stupinigi, in quanto utilizzata per la pratica venatoria.
Nell' Inno Ad Artemide ( che a Roma fu associata alla figura di Diana) del poeta Callimaco, si racconta come Diana, a tre anni, chiese al padre (zeus) di rimanere eternamente vergine, di avere un arco ricurvo forgiato dai Ciclopi; di concederle sessanta Oceanine di nove anni come ancelle e venti ninfe figlie del fiume Amnìso perché si curino dei suoi calzari e dei suoi cani quando non caccia; di darle tutti i monti e quante città vorrà lui dedicarle.
Zeus accontentò la figlia e inoltre le donò tre città e la nominò custode delle strade e dei porti.
Eccola rappresentata qui affianco, la dea imbraccia il suo arco e la sua faretra come il mito racconta. l'affresco e visibile presso la Palazzina di Caccia di Stupinigi.
Sitografia:
-https://www.templumdianae.com/index/cronache-pagane/cronache-diana/la-dea-diana/il-mito-di-diana/
-https://www.templumdianae.com/index/cronache-pagane/cronache-diana/la-dea-diana/le-leggende-della-dea-diana/
-http://ordinemauriziano.it/il-mito-i-cicli-narrativi-nelle-decorazioni-e-negli-arredi?page=50
lunedì 4 novembre 2019
#4 - CITAZIONI
"Nessuno aveva mai osato tanto. Né rappresentanti della Folletto, né tifosi di qualche religione. Intorno a Stupinigi, ai due lati del viale che conduce alla Palazzina di Caccia, si sa, è terra di nessuno, solo prati e ruderi. E il campo nomadi, laggiù, verso Torino."
Capitolo 1 - "Non dovevo bere il vino nel cartoccio".
"Ma io non mi curo delle leggi della fisica e perciò mi rialzo alla velocità del ghepardo, ignorando il problema della direzione, mentre schizzo verso Angela, attraversando senza guardare il viale al fondo del quale troneggia la placida e larga mole della Palazzina di Caccia di Stupinigi."
Capitolo 12
"Quando scorgiamo, in fondo al rettilineo, la Palazzina di Caccia di Stupinigi, è quasi buio. Il cervo, il profilo della cupola, gli alberi del parco che gli fanno corona sono ritagliati, neri neri, nella luce perlacea del cielo che, alle nostre spalle, è invece ormai quasi color dell'inchiostro. I fari della macchina illuminano senza renderla chiaramente visibile una porzione del bosco che la strada divide in due, e quel veloce frugare della vista fra gli arbusti del sottobosco, quella continua e rapida rivelazione per frammenti, quel cogliere bagliori argentati di foglie tremolanti, chissà perché, improvvisamente, mi terrorizza, come se quel vedere nel buio senza pero poter distinguere ".
Capitolo 14 - "A tu per tu con il demonio".
Editore: Frilli
Collana: Tascabili. Noir
Anno edizione: 2007
Formato: Tascabile
In commercio dal: 1 gennaio 2007
Pagine: 312 p.
L'Autore Massimo Tallone è nato nel 1956 a Fossano (CN) e vive a Torino. Ha pubblicato il giallo Ribò e il cadavere volubile, CeT, Torino (1998), il saggio A bottega dal maestro di cazzeggio, CeT, Torino, (1998) e, con Daniela Munari, Andar per ombre (2001) e Furore. Un fiordo nel Mediterrane0, Corte Edizioni (2003). Nel 2009 ha pubblicato con UTET il Dizionario ironico della cultura italiana. Per Fratelli Frilli Editori ha pubblicato i gialli Piombo a Stupinigi (2007), Veleni al Lingotto (2008), Doppio inganno al Valentino (2009), L'enigma del pollice (2010) e La manutenzione della morte (2011) tutti con protagonisti Ribò e il Cardo. Per edizioni e-o è uscito Il fantasma di piazza Statuto (2012)
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