lunedì 30 dicembre 2019

Step #30 -La scienza e la tecnica della cosa




LA SCIENZA E LA TECNICA DELLA COSA



Frequenza in HZ del suono emesso dallo strumento
Il Corno da Caccia fa parte degli strumenti Aerofoni della famiglia degli ottoni e, per poter funzionare in maniera ottimale, fondamentale è lo studio di come fisicamente il suono viene prodotto dallo strumento in modo da poter produrre il suono migliore possibile.
Il principio fisico alla base del funzionamento del Corno è la propagazione delle onde sonore e delle vibrazioni, infatti il musicista applica allo strumento una vibrazione tramite il suo fiato e le sue labbra, queste vibrazioni si propagano nello strumento ed infine in base alla lunghezza del tubo che l'onda percorre viene prodotto un suono diverso, ecco perchè nei corni da orchestra, per produrre un numero maggiore di note, sono presenti valvole che fanno percorrere al suono lunghezze di tubo diverse producendo un diverso suono. In questi strumenti la svasatura a campana posta all'estremità terminale dello strumento contribuisce anche a spostare verso l’alto tutte le risonanze.
Un corno, o una tromba, emette suono quando le vibrazioni delle labbra del
musicista interagiscono con le onde stazionarie che si generano nel momento in cui
l'energia acustica viene rimbalzata indietro dalla campana dello strumento.

Interessante e l'articolo di Arthur H. Benade, pubblicato su "Le Scienze" (numero 63, novembre 1973, anno VI, volume XI) per comprendere la dimensione fisica degli ottoni.

link all'articolo: http://download.kataweb.it/mediaweb/pdf/espresso/scienze/1973_063_1.pdf

Step #29 - I numeri della cosa





I NUMERI DELLA COSA

3: Come il romanzo giallo di Mary Fitt "I tre corni da caccia" (The Three Hunting Horns, 1937)

4: il numero di valvole presenti nei corni più evoluti da orchestra.
800: il periodo di massima popolarità di questo particolare strumento è nell'arco di tutto        l'Ottocento.

5: Il corno è lo strumento a fiato con la più ampia estensione di registro, sono infatti possibili, potenzialmente, 5 ottave piene.

495, 412, 417, 447: sono i numeri della serie K 412, K 417, K 447, K 495 di 4 concerti scritti da Mozart appositamente per il Corno naturale. Il K495 viene considerato importante per la sua esteriorità e per la capacità di Mozart nel riuscire a esibire ed esaltare come mai prima le risorse dello strumento, mentre il concerto K 447 è, a parere di numerosi critici, il più romantico della serie ed il meglio eseguito. Il finale di ognuno di questi concerti è costituito da un'esecuzione senza quasi soluzione di continuità di motivi che richiamano le ritmicità dei suoni utilizzati durante le battute di caccia.

423.232: Numero di classificazione del Corno secondo la classificazione Hornbostel–Sachs, sistema di classificazione degli strumenti musicali sviluppato da Erich Moritz von Hornbostel. (pubblicato nel 1914)

Step #28 - Il protagonista della cosa





IL PROTAGONISTA DELLA COSA

Alessio Allegrini
Il personaggio che secondo me potrebbe diventare il Testimonial dell'oggetto è Alessio Allegrini, primo Corno Solista dell’Orchestra Nazionale di Santa Cecilia, della Lucerne Festival Orchestra e dell’Orchestra Mozart. Essendo quindi l'icona del corno più contemporanea in Italia è secondo me colui che ne incarna meglio il ruolo di Testimonial.
La sua carriera inizio presso il Teatro della Scala di Milano quando il direttore d'orchestra Riccardo Muti lo scelse come primo corno solista.
È presidente di Musicians for Human Rights e direttore artistico della Human Rights Orchestra, un’iniziativa con la quale attraverso la pratica musicale si contribuisce al riconoscimento dei diritti dell'uomo.
Ha inoltre vinto numerosi concorsi, primi fra tutti il Prague International Music Competition di Praga e il Munich ARD Competition.

Nel video linkato qui di seguito è possibile vedere Alessio Allegrini in uno spot pubblicitario dedicato all'esibizione de "La Nona di Beethoven" al Foro Italico del 5 luglio 2016.

Link allo Spot: https://www.youtube.com/watch?v=mtTq-vFv4Xw




Sitografia:
https://www.festivalmusicasullacqua.org/musicista/alessio-allegrini/
http://sinfonicaabruzzese.it/media/k2/items/cache/d29f724a45ead59fbed342a9b3ad72f4_XL.jpg

venerdì 13 dicembre 2019

Step #27 - Il museo della cosa





IL MUSEO DELLA COSA


Se dovessi progettare un museo sul corno da caccia ripercorrerei le varie tappe della sua evoluzione, a partire dal suo utilizzo come strumento di richiamo durante le battute di caccia o le guerre, fino al suo utilizzo, decisamente più elegante, come strumento d'orchestra.

La prima sala la adibirei ai primi corni da caccia utilizzati nell'antichità come strumento di richiamo o come accompagnamento durante i riti religiosi, strumento particolarmente diffuso anche tra i pastori. Essi venivano direttamente ricavati da corna svuotate di buoi o tori.

Successivamente farei una stanza dedicata ai corni nell'epoca medievale, presentando non solo gli strumenti in se ma anche pagine tratte da libri dell'epoca. Come ad esempio nella figura qui sotto che rappresenta la preparazione per la caccia. In questa illustrazione del 15 secolo, Libro di caccia, i cacciatori vengono raffigurati nella preparazione dei cani.
Hanno tuniche e portano il corno. Non indossano armatura. Alcuni dei cani sono tenuti fermi e tutti portano collari.
Preparazione per la caccia. 

Dopodicè allestirei una stanza in stile ottocentesco, periodo nel quale il corno arriva alla sua massima espressione. in questo periodo infatti il suo uso si espande in tutte le corti di Europa e diventa simbolo della magnificenza di corte e motivo di vanto tra le famiglie più potenti dell'epoca.
Arricchirei la sala con diversi dipinti ritraenti battute di caccia del periodo.

TROFEO DI CACCIA, FIRMATO DA ADRIEN DE GRYEF 17° SECOLO













Dedicherei inoltre un'ultima sala completamente dedicata al corno nell'orchestra con la riproposizione di alcune importanti opere che hanno segnato la storia del corno nella musica, come ad esempio le opere di Mozart (K 412, K 417, K 447 e K 495). nei quali il corno riveste il ruolo di strumento principale.


Sitografia:

Step #26 - La cosa sui francobolli





LA COSA SUI FRANCOBOLLI


Raffigurazione del Corno da Caccia in un Francobollo da 300 Lire (1946-51 REPUBBLICA)


Francobolli Commemorativi da 500 e 2400 Lire
Qui affianco è possibile vedere due francobolli rispettivamente da 500 e 2400 Lire emessi per ricordare il centenario dell' "Istituzione Ministero Poste e Telecomunicazioni" emessi il 24 Giugno 1989.
E' interessante notare quanto questi francobolli possano essere di valore in quanto rari documenti istituzionali, basti pensare che quello rappresentato ad inizio post è venduto per 4500 euro.

Sitografia:
http://www.cassinettadilugagnano.com/cdl_postaUfficio.asp
https://filateliadesimoni.com/prodotto/1946-51-repubblica-pacchi-postali-la-serie-completa-corno-di-posta-e-cifra-buona-ottima-centratura-mnh-quartina/

Step #25 - La cosa a casa





LA COSA A CASA

Nella mia casa è presente una lampada che utilizza un corno da caccia come piedistallo e sfrutta gli innesti delle valvole per l'alloggiamento della lampadina e dell' interruttore.
Lampada ricavata da un Corno

sabato 30 novembre 2019

Step #24 - La cosa nel Cinema




LA COSA NEL CINEMA


Titolo originale: Il Signore degli Anelli (Trilogia)
Il nome del regista: Peter Jackson
L'anno di produzione: 2001-2002-2003

Nel link qui sotto è possibile visualizzare un video YouTube nel quale vengono elencati tutti i tipi di corno da caccia utilizzati dai diversi battaglioni presenti nel film con relativo suono e spezzone di film.

Scena film da YouTube: https://youtu.be/w9a2CAUlKZw

venerdì 29 novembre 2019

Step #23 - La cosa nella Letteratura





LA COSA NELLA LETTERATURA


Guillaume Apollinaire, Alcools, 1913

CORNI DA CACCIA

Nobile è la nostra storia e tragica
Come la maschera di un tiranno
Nessun dramma fortunoso o magico
Nessun particolare indifferente
rende il nostro amore patetico
E Thomas de Quincey nel bere
L'oppio veleno dolce e casto
La povera Anna andava sognando
Passiamo passiamo poichè tutto passa
Indietro io mi volterò sovente
I ricordi sono corni da caccia
Il cui clamore smuore nel vento

in lingua originale:

CORS DE CHASSE

Notre histoire est noble et tragique
Comme le masque d’un tyran
Nul drame hasardeux ou magique
Aucun détail indifférent
Ne rend notre amour pathétique

Et Thomas de Quincey buvant
L’opium poison doux et chaste
À sa pauvre Anne allait rêvant
Passons passons puisque tout passe
Je me retournerai souvent

Les souvenirs sont cors de chasse
Dont meurt le bruit parmi le vent

Guillaume Apollinaire, pseudonimo di Wilhelm Albert Włodzimierz Apollinaris de Wąż-Kostrowicki (1880 – 1918) è stato un poeta, scrittore, critico d'arte e drammaturgo francese.

Sitografia:
https://cantierepoesia.wordpress.com/2013/01/26/corni-da-caccia/

Step #22 - La cosa nei Fumetti





LA COSA NEI FUMETTI

Fumetto: Tarzan, and the war of the buffaloes.
Il corno da caccia è presente alla pagina 28 con il nome inglese "Hunting Horn".


Step #21 - La cosa nella Musica





LA COSA NELLA MUSICA


Titolo: Happy Hunting Horn
Autore: Harold Lang
Album: Pal Joey

Testo:

VERSO:
Don’t worry, girls,
I’m only on vacation,
Not out of circulation;
Don’t worry, girls.

Don’t worry, girls,
While I still have my eyesight
You’re going to be in my sight;
Don’t worry, girls.
You never can erase
The hunter from the chase.

RITORNELLO
Sound the happy hunting horn,
There’s new game on the trail now;
We’re hunting for quail now,
Happy little hunting horn.

Play the horn but don’t play corn.
The music must be nice now,
We’re hunting for mice now,
Happy little hunting horn.

Danger’s easy to endure when
You’re out to catch a beaut;
Lie in ambush, but be sure when
You see the whites of their eyes-don’t shoot!

Play the horn from night to morn.
Just play, no matter what time,
Play, “There’ll be a hot time!”
Happy little hunt-bang! bang!-ing horn.


Link al video YouTube: https://www.youtube.com/watch?v=2H0Pu6TLHO4

Step #20 - I brevetti della cosa






I BREVETTI DELLA COSA



Titolo: "FA-FI-FA" SUPPORTER'S HORN

Inventori: Алексей Сергеевич ПРИВАЛОВСергей Алексеевич ПРИВАЛОВВадим Алексеевич ПРИВАЛО
Anno: 2012
Numero di riferimento: WO2012112077A2







Titolo: Hunting horn

Inventore: William E Beck
Anno: 1924
Numero di riferimento: US1528523A
Luogo: USA















Titolo: Hunting Horn carrying bag for the hunting practice
Anno: 1978
Numero riferimento: DE7806209U1
Luogo: Germania

Sitografia:
https://patents.google.com/patent/WO2012112077A2/en?oq=hunting+horn
https://patents.google.com/patent/US1528523A/en?q=hunting&q=horn&oq=hunting+horn
https://patents.google.com/patent/DE7806209U1/en?q=hunting&q=horn&oq=hunting+horn

Step #19 - La cosa nell'Arte





LA COSA NELL'ARTE





Crivelli Angelo Maria , Natura morta con selvaggina, cani e un corno da caccia


Dimensioni tela, cm 162 × 222
Ubicazione sconosciuta
DATAZIONE
Indicazione generica sec. XVII/ XVIII
Estremi cronologici 1670 ca.  - 1730 ca. 

Particolarmente significativo è il dipinto qui sopra riportato perchè, oltre a rappresentare un corno come soggetto, che da anche il nome all'opera, centrali sono anche il cervo e la pratica della caccia, le quali sono due figure centrali anche del luogo da me scelto, ovvero La Palazzina di Caccia di Stupinigi.

Trophee de chasse Garde par des chiens, Adrien de Gryeff

 Epoca : 17° secolo -1600
Stilw : Luigi XIV Reggenza
Lunghezza : 198cm
Altezza : 135cm
Tecnica : Olio su tela

Sitografia

Step #18 - In cucina





IN CUCINA


Ricetta: Peperoni Crono Rossi in padella

INGREDIENTI

Peperoni corno
  • 2 peperoni corno medio-grandi
  • 1 spicchio d'aglio
  • Sale
  • Olio extra vergine d'oliva
  • Peperoncino
  • Opzionali: filetti di acciuga

Visto che l'oggetto intorno al quale molti dei post del mio blog ruotano è il Corno, particolarmente azzeccate mi sono sembrate le ricette che utilizzano una tipologia particolare di peperone, chiamato appunto "Peperone Corno".
Peperoni Corno in padella
















Ricetta: Peperoni Corno ripieni


Peperoni Corno Ripieni
INGREDIENTI

  • 8 Peperoni corno
  • 150 g Mollica di pane
  • 80 g Formaggio Caciotta
  • 40 g Grana padano (Grattugiato)
  • 1 rametto Basilico
  • q.b. Olio extravergine d'oliva
  • q.b. Pane grattugiato
  • 2 pizzichi Sale e Pepe








Sitografia:

Step #17 - La nuvola dei nomi





LA NUVOLA DEI NOMI





mercoledì 27 novembre 2019

Step #16 - Una prima mappa concettuale






UNA PRIMA MAPPA CONCETTUALE

    Ecco qui di seguito un primo abbozzo di mappa concettuale:


Step #15 - L'evoluzione futura della cosa




L'EVOLUZIONE FUTURA DELLA COSA


Pensando a quanto il Corno si sia evoluto come strumento musicale nell' Ottocento presso tutte le più grandi corti d'Europa e a come poi si sia perso interesse nello strumento, sarebbe interessante rivedere sui palchi dei più famosi concerti Pop dei nostri giorni delle strumentali che vengano suonate con un corno elettronico.
Con questa nuova concezione si potrebbe donare una seconda vita a questo strumento da orchestra, così come ha fatto la chitarra elettrica per il mondo degli strumenti a corda, replicato nell'ambito degli strumenti a fiato.

sabato 23 novembre 2019

Step #14 - La cosa come simbolo




LA COSA COME SIMBOLO



Il corno è diventato negli anni un vero e proprio simbolo della magnificenza di corte diventando motivo di vanto per le varie corti europee.
Letteralmente parlando però il tipo di corno che è diventato un vero e proprio simbolo è il corno postale, noto anche come cornetta da postiglione, utilizzato, come il nome suggerisce, dai corrieri per segnalare il loro arrivo e la loro ripartenza ai cittadini. Oltre che per il suo uso umile questo tipo di corno è anche stato integrato nell'orchestra in alcune opere di Mozart.
Lo strumento è finito per essere dunque usato come logo del servizio postale nazionale in diverse nazioni, come Svizzera, Svezia e Germania.


Risultati immagini per logo poste svizzera
Logo delle Poste Svizzero

Logo delle Poste Svezia
Risultati immagini per logo poste germania
Logo delle Poste Germania


Corno Postale




Sitografia:
https://it.wikipedia.org/wiki/Corno_da_caccia
https://www.google.com/search?biw=1536&bih=722&tbm=isch&sxsrf=ACYBGNTe7cbOf454sXvvX5nUyPu-HV2m8w%3A1574548510886&sa=1&ei=HrTZXejKNYPKwAL4o6ywDQ&q=logo+poste+germania&oq=logo+poste+germania&gs_l=img.3...65716.68660..68972...3.0..0.75.693.11......0....1..gws-wiz-img.......0i8i30.zuOfz3iPSvo&ved=0ahUKEwjo0bClsoHmAhUDJVAKHfgRC9YQ4dUDCAc&uact=5#imgrc=WOIUgdWcs6orVM:
https://www.google.com/search?biw=1536&bih=722&tbm=isch&sxsrf=ACYBGNS-iQHM2QZn0iB2DE9ul8PWnbF_iA%3A1574548429639&sa=1&ei=zbPZXcnOJtDfwALnxb3gCg&q=logo+poste+svezia&oq=logo+poste+svezia&gs_l=img.3...78616.79922..80177...0.0..0.83.401.6......0....1..gws-wiz-img.......35i39j0i19j0i8i30i19j0i8i30.LqGMqKDtSWQ&ved=0ahUKEwiJ6dH-sYHmAhXQL1AKHediD6wQ4dUDCAc&uact=5
https://www.google.com/search?q=logo+poste+svizzera&sxsrf=ACYBGNTIZmKTuTqcIXSzRjF07M_A2CIndQ:1574548426460&source=lnms&tbm=isch&sa=X&ved=2ahUKEwiq24_9sYHmAhWOqaQKHSjyB6kQ_AUoAXoECAwQAw&biw=1536&bih=722#imgrc=kLiuODaoUtJb-M:

Step #13 - L'anatomia della cosa





L'ANATOMIA DELLA COSA



Immagine correlata
Il corno è costituito da diversi elementi tra cui: l'imboccatura (detta anche bocchino) nella quale si soffia, la cannetta dell'imboccatura nella quale va inserito il bocchino, una pompa scorrevole, la macchina, collegata al canneggio principale sulle quali sono messe le valvole che vengono azionate con le dita tramite le chiavi ed infine la campana dalla quale fuoriesce il suono.









Sitografia:
http://www.bandadicomerio.it/corso-di-orientamento-musicale/scegli-il-tuo-strumento/il-corno/
https://www.pinterest.it/pin/66920744443622066/
https://www.youtube.com/watch?v=6gYnIhWRbGg (video esplicativo)

lunedì 18 novembre 2019

STEP #12 - I materiali della cosa




I MATERIALI DELLA COSA


Ottone
Il corno è uno strumento appartenente alla famiglia degli strumenti a fiato ed in particolare alla sottofamiglia degli aerofoni in ottone.

Già quindi andandolo a collocare all'interno del suo gruppo di strumenti è possibile conoscere il suo materiale principale, ovvero l'ottone.
La scelta di questo materiale risiede essenzialmente nella sua facilità di lavorazione e nella sua funzione antibatterica.

Crono con avvolgimento
Però ciò è vero essenzialmente per i corni da orchestra che sono quelli più utilizzati oggi giorno.
Esistono altri tipi di corno, che si possono trovare nel post sulla tassonomia della cosa, che invece sono in legno, come ad esempio il caratteristico corno alpino.

Per quanto riguarda invece l'olifante, corno da caccia ricavato da una zanna di elefante, utilizzato nel Medioevo è dunque in avorio, così come il classico corno da caccia naturale ricavato anch'esso dal corno di un certo animale ed utilizzato come richiamo.

il corno oltre al materiale che in se lo costituisce può anche presentare un rivestimento detta avvolgitura che può per esempio  essere in pelle o in corda per rendere migliore l'impugna
tura e non rovinarlo.







Sitografia:
http://www.tiraccontolamusica.it/2013/05/il-corno/
https://it.wikipedia.org/wiki/Olifante_(strumento_musicale)

STEP #11 - La tassonomia della cosa




LA TASSONOMIA DELLA COSA




Il corno da caccia si presenta in varie forme che ne garantiscono tonalità e sonorità diverse una dall'altra in modo da meglio risaltare ed adattarsi a diverse tipologie di impiego, oltre che aver subito un'evoluzione tecnica che nel corso del tempo ne ha migliorato il suono nelle sue singole versioni.
Il corno è uno fra i più caratteristici aerofoni, ovvero strumenti musicali a fiato, che fa parte della sottofamiglia degli ottoni a canneggio conico.
Lo strumento antico, chiamato corno naturale, non aveva valvole e poteva produrre solo gli armonici naturali.
I corni moderni sono detti invece  ‘a macchina’ e hanno almeno tre valvole, da azionare con la mano sinistra, che deviano l’aria in tubature aggiuntive e permettono di produrre tutte le altezze cromatiche. 


Il Corno Doppio, il più odierno e usato
Il corno doppio si può considerare lo standard odierno. Unisce un canneggio in Fa ad uno in Sib. Questo permette di suonare più agevolmente nella zona acuta dello strumento, usata sempre più spesso dai compositori.  



il corno singolo in Fa o in Sib a tre cilindri: più leggero e maneggevole (talvolta avvolto anche più strettamente), usato per scopi didattici o per eseguire le opere più lunghe e fisicamente impegnative (ad esempio, quelle di Richard Wagner);


il corno singolo in Fa acuto (“descant horn”) che facilita l’emissione nel registro più alto e rende più agevole l’esecuzione di repertori o brani particolari. Corni in Fa acuto vengono usati, ad esempio, per eseguire i Concerti brandeburghesi di Johann Sebastian Bach;

il corno doppio in Si♭/Fa acuto o Si♭/Mi♭ acuto

il corno triplo in Fa/Si♭/Fa acuto, uno strumento con la massima estensione e flessibilità timbrica che trova il suo limite nel peso e nella complicata costruzione e manutenzione;
L'Antichissimo Corno  Alpino

il corno naturale, usato ancora da molti cornisti per eseguire repertorio antico in maniera filologica;

il Corno Viennese o “Pumpenhorn”, suonato tradizionalmente a Vienna e nelle regioni limitrofe, disegnato sul modello dei corni di fine ottocento. Si tratta di un corno semplice in Fa con una particolare macchina a pistoni.

la Tuba wagneriana, suonata generalmente dai cornisti dell’orchestra, ha una costruzione verticale, simile a quella delle tube. Ha un suono cupo e trova uso essenzialmente nelle opere del compositore tedesco che l’ha inventata;

Il Corno postale


il Corno alpino può essere considerato un corno naturale costruito in legno e con sviluppo rettilineo;

il mellofono è un corno in Fa acuto costruito secondo le fattezze della tromba, con la campana rivolta in avanti.

il corno postale o “cornetta da postiglione” trova rarissima applicazione musicale ma compare sovente nei simboli dei servizi postali in tutto il mondo.





Sitografia:  

mercoledì 13 novembre 2019

STEP #10 - I proverbi della cosa




I PROVERBI DELLA COSA

- PROVERBIO LIGURE

"A o contadin l'è pægio sûnaghe o corno che o violin."

 Al contadino è uguale suonargli il corno che il violino.

[Un ignorante non capisce la differenza tra il corno e il violino]

- PROVERBIO SARDO

"Bogai a son’e corru"

 Mandare via un a persona a malo modo, al suono del corno. Ci si riferisce alla figura del banditore e al fatto cha anticamente l’allontanamento di qualcuno veniva letto dallo stesso banditore che appunto suonava anche il corno.

STEP #09 - I nomi della cosa





I NOMI DELLA COSA 


Il corno, strumento aerofono facente parte della categoria degli ottoni a bocchino, così come lo conosciamo noi, nasce nella seconda metà del Seicento. Prima di questa evoluzione si può parlare di corno naturale o corno da caccia: uno strumento consistente in tubi metallici ritorti e la parte finale svasata, la campana.

Il corno, viene anche chiamato corno francese anche se non ne è chiaro il motivo considerando che l'antenato dello strumento moderno, il corno naturale, non ha avuto chiare origini francesi, ma ha subito un'evoluzione un po' generalizzata in tutta Europa e veniva utilizzato prima come segnale di richiamo nelle battute di caccia e introdotto poi come strumento stabile nell'orchestra. Per questi motivi, dal 1971, l'International Horn Society ha suggerito il termine corno per antonomasia.

I dettagli del passaggio del corno francese da corno da caccia a strumento d’arte non sono indicati da nessuna parte. Quasi certamente la trasformazione avvenne in Francia il mistero però rimane, infatti sappiamo che in Inghilterra lo strumento veniva chiamato French Horn, ma allo stesso tempo il corno era molto raro in Francia e prendeva il nome di cor allemand, ovvero corno tedesco.

Inglese: Hunting horn
Tedesco: Jagdhorn
Sapgnolo: Cuerno de caza
Francese: Cor de chasse

Sitogragia: 

venerdì 8 novembre 2019

step #08 - LA COSA




LE RAGIONI DELLA COSA



Corno da caccia naturale
Il motivo della scelta legata all'oggetto che meglio rappresenti per me il luogo, è dovuto principalmente al suo utilizzo e a come esso si sia sviluppato nel corso degli anni.
Infatti se inizialmente veniva utilizzato più come richiamo per comunicare durante le battute di caccia o le battaglie, negli anni assunse carattere più simbolico che pratico, e iniziò ad essere utilizzato per rituali venatori e addirittura come strumento da orchestra.
Corno da caccia da orchestra
Tra XVII e XVIII secolo il cerimoniale venatorio aveva assunto il significato di manifesto politico del potere e della magnificenza di corte, e faceva parte dell’educazione dei  giovani dell’ aristocrazia.
Infatti presso le palazzine, soprattutto se di caccia, centrali erano le bande di suonatori di corno che rappresentavano per tutte le corti europee del periodo motivo di vanto e orgoglio da esibire.

Ed è per via di questa duplice connessione, che lega il corno sia al mondo della caccia in senso più stretto, sia al suo lato più artistico e nobile, che lo ha portato ad essere simbolo della magnificenza della corte Sabauda anche al di fuori del regno, che il Corno da caccia è l'oggetto che meglio rappresenti la Palazzina di Caccia di Stupinigi, dimora legata sia all'attività venatoria che di corte.



Sitografia:

giovedì 7 novembre 2019

STEP #07 - UN FILM



UN FILM

La palazzina ha ospitato nel corso degli anni le riprese di diversi film tra i quali:
Guerra e pace

  •  "Guerra e pace", film del 1956 diretto da King Vidor, tratto dall'omonimo romanzo di Lev Tolstoj 
  •  "I banchieri di Dio", film del 2002 di Giuseppe Ferrara, tratto dall'omonimo libro curato da Mario Almerighi.
  •  "Prendimi l'anima", film del 2002 diretto da Roberto Faenza. Pellicola biografica ispirata alla figura della psicoanalista russa Sabina Spielrein e al suo rapporto sia terapeutico che amoroso con Jung
  • I banchieri di Dio
  • Nel luglio 2016 è stata il set del film Ulysses - A dark odissey.









nel Link qui sotto è possibile visionare un filmato in cui è possibile vedere le varie scene dei film girati presso la Palazzina di Caccia di Stupinigi con rimando al relativo film:

STEP #06 - IL NOME DEL LUOGO



IL NOME DEL LUOGO

Il territorio dove attualmente sorge la Palazzina era chiamato in età medioevale "Suppunicum", nome proprio di uno dei generali di Carlo Magno che rilevò la proprietà e, allora come adesso, sorgeva un piccolo castello ancora visibile vicino la Palazzina.
Una versione primitiva della Palazzina, fatta erigere da Bonifacio Solaro, venne inaugurata con il nome "Castelvecchio".
Solo dopo una serie di passaggi di proprietà che la portarono per le mani dei Savoia poi dei Pallavicino, poi all'ordine Mauriziano e poi di nuovo in mano ai Savoia, la Palazzina prese la forma che ancora oggi conserva con il nome di "Palazzina di Caccia di Stupinigi" che ben descrive lo scopo per cui venne costruita.


-Sitografia:
http://www.torinotoday.it/cronaca/stupinigi-palazzina-curiosita-leggende.html
http://www.thelightcanvas.com/stupinigi-storia-e-curiosita-di-una-palazzina-di-caccia/

#5 - IL MITO


Il Mito di Diana

La dea, essendo collegata all'immaginario della caccia, è quindi frequentemente rappresentata all'interno dei quadri presenti nelle dimore Sabaude, prima fra tutte la Palazzina di Caccia di Stupinigi, in quanto utilizzata per la pratica venatoria.

Nell' Inno Ad Artemide ( che a  Roma fu associata alla figura di Diana) del poeta Callimaco, si racconta come Diana, a tre anni, chiese al padre (zeus) di rimanere eternamente vergine, di avere un arco ricurvo forgiato dai Ciclopi; di concederle sessanta Oceanine di nove anni come ancelle e venti ninfe figlie del fiume Amnìso perché si curino dei suoi calzari e dei suoi cani quando non caccia; di darle tutti i monti e quante città vorrà lui dedicarle.
Zeus accontentò la figlia e inoltre le donò tre città  e la nominò custode delle strade e dei porti.

Eccola rappresentata qui affianco, la dea imbraccia il suo arco e la sua faretra come il mito racconta. l'affresco e visibile presso la Palazzina di Caccia di Stupinigi.

Sitografia:
-https://www.templumdianae.com/index/cronache-pagane/cronache-diana/la-dea-diana/il-mito-di-diana/
-https://www.templumdianae.com/index/cronache-pagane/cronache-diana/la-dea-diana/le-leggende-della-dea-diana/
-http://ordinemauriziano.it/il-mito-i-cicli-narrativi-nelle-decorazioni-e-negli-arredi?page=50

lunedì 4 novembre 2019

#4 - CITAZIONI



"Nessuno aveva mai osato tanto. Né rappresentanti della Folletto, né tifosi di qualche religione. Intorno a Stupinigi, ai due lati del viale che conduce alla Palazzina di Caccia, si sa, è terra di nessuno, solo prati e ruderi. E il campo nomadi, laggiù, verso Torino."
Capitolo 1 - "Non dovevo bere il vino nel cartoccio".


"Ma io non mi curo delle leggi della fisica e perciò mi rialzo alla velocità del ghepardo, ignorando il problema della direzione, mentre schizzo verso Angela, attraversando senza guardare il viale al fondo del quale troneggia la placida e larga mole della Palazzina di Caccia di Stupinigi."
Capitolo 12


"Quando scorgiamo, in fondo al rettilineo, la Palazzina di Caccia di Stupinigi, è quasi buio. Il cervo, il profilo della cupola, gli alberi del parco che gli fanno corona sono ritagliati, neri neri, nella luce perlacea del cielo che, alle nostre spalle, è invece ormai quasi color dell'inchiostro. I fari della macchina illuminano senza renderla chiaramente visibile una porzione del bosco che la strada divide in due, e quel veloce frugare della vista fra gli arbusti del sottobosco, quella continua e rapida rivelazione per frammenti, quel cogliere bagliori argentati di foglie tremolanti, chissà perché, improvvisamente, mi terrorizza, come se quel vedere nel buio senza pero poter distinguere ".
Capitolo 14 - "A tu per tu con il demonio".

Editore: Frilli
Collana: Tascabili. Noir
Anno edizione: 2007
Formato: Tascabile
In commercio dal: 1 gennaio 2007
Pagine: 312 p.


L'Autore Massimo Tallone è nato nel 1956 a Fossano (CN) e vive a Torino. Ha pubblicato il giallo Ribò e il cadavere volubile, CeT, Torino (1998), il saggio A bottega dal maestro di cazzeggio, CeT, Torino, (1998) e, con Daniela Munari, Andar per ombre (2001) e Furore. Un fiordo nel Mediterrane0, Corte Edizioni (2003). Nel 2009 ha pubblicato con UTET il Dizionario ironico della cultura italiana. Per Fratelli Frilli Editori ha pubblicato i gialli Piombo a Stupinigi (2007), Veleni al Lingotto (2008), Doppio inganno al Valentino (2009), L'enigma del pollice (2010) e La manutenzione della morte (2011) tutti con protagonisti Ribò e il Cardo. Per edizioni e-o è uscito Il fantasma di piazza Statuto (2012)

lunedì 28 ottobre 2019

#3 - UN LIBRO


UN LIBRO STEP#3

"Piombo a Stupinigi. Ribò ed i guai del Cardo"
di Massimo Tallone

Editore: Frilli
Collana: Tascabili. Noir
Anno edizione: 2007
Formato: Tascabile
In commercio dal: 1 gennaio 2007
Pagine: 312 p.

Il libro è un noir-comico di ambientazione subalpina che quindi
ripercorre attraverso i diversi libri della collana innumerevoli
scorci del paesaggio Torinese e dintorni.





















https://www.amazon.it/Piombo-Stupinigi-Ribò-guai-Cardo-ebook/dp/B00FJMDSIU/ref=sr_1_1?__mk_it_IT=ÅMÅŽÕÑ&keywords=stupinigi+tallone&qid=1572302386&sr=8-1

domenica 27 ottobre 2019

# 2 - LA COSA



# 2 - LA COSA



IL CORNO DA CACCIA

La Palazzina di Caccia di Stupinigi testimonia, con le diverse rievocazioni delle battute di caccia, la storica presenza sul territorio piemontese della tromba da caccia, corno naturale da cui si sono sviluppate tutte le successive evoluzioni dello strumento. La tromba da caccia, nata per impiego venatorio verso la metà del XVII secolo e contemporaneamente presente nella produzione di grandi compositori, veniva utilizzato prima come segnale di richiamo nelle battute di caccia e introdotto poi come strumento stabile nell'orchestra

Tra XVII e XVIII secolo il cerimoniale venatorio aveva assunto il significato di manifesto politico del potere e 
della magnificenza di corte, e faceva parte dell’educazione dei giovani dell’ aristocrazia. Ed è per questi motivi legati all'immagine di corte che il corno ha preso piede e si è potuto sviluppare in diverse versioni che variano per forma e complessità.
Sitografia: 
http://www.okfoto.it/news/2016/11/palazzina-stupinigi-caccia-reale.html
www.accademiadisantuberto.com







giovedì 17 ottobre 2019



#1 La Palazzina di Caccia di Stupinigi







La Palazzina di Caccia di Stupinigi è la residenza Sabauda per la Caccia e le Feste edificata a partire dal 1729 su progetto di Filippo Juvarra per volere di Vittorio Amedeo II di Savoia. Situata nell’omonima frazione nei dintorni di Torino, la Palazzina di Caccia di Stupinigi è uno dei gioielli monumentali della città, a 10 km da Piazza Castello, in perfetta linea retta. La Palazzina è oggi proprietà della Fondazione Ordine Mauriziano, un ente governativo adibito alla sua conservazione e valorizzazione. La Residenza costituisce uno dei complessi settecenteschi più straordinari in Europa, è assimilabile ad un museo con i suoi arredi originali, i dipinti, i capolavori di ebanisteria e il disegno del territorio.

Coordinate geografiche: 44°59'50.3"N 7°36'24.5"E